Milano, 24 febbraio 2014 – Con il termine turking ci si riferisce a un insieme di persone che svolgono attività che i computer non sanno eseguire,come, per esempio, identificare e riconoscere i dettagli di un’immagine. Se, per esempio, le istituzioni governative di una determinata città vogliono quantificare il numero dei parchimetri coperti di graffiti, essi possono ricorrere all’ingaggio di cosiddetti “turker” per effettuare una ricerca online attraverso migliaia di fotografie e taggare quei parchimetri che andranno ripuliti.

I ricercatori Xerox hanno recentemente analizzato questo mercato online, cercando di definire meglio i turker: come svolgono la loro attività di HIT (Human Intelligence Task) e come siano in grado di progettare, gestire e controllare il loro lavoro mantenendo un profilo quasi invisibile.

I risultati di questa ricerca sono stati presentati recentemente in occasione della conferenza dell’Association for Computing Machinery, che si è tenuta dal 15 al 17 febbraio a Baltimora, il cui tema è stato il supporto dei computer al lavoro cooperativo e il social computing,

In particolare, lo scienziato David B. Martin, dello Xerox Research Centre Europe di Xerox, ha presentato lo studio “Being a Turker”, Essere un turker, realizzato dai ricercatori dello XRCE David B. Martin e Benjamin Hanrahan, Neha Gupta della Nottingham University in visita allo XRCE e dall’ex collega Jacki O’Neill.

Qui di seguito solo cinque dei molteplici risultati generati dalla ricerca Xerox:

  1. Per i turker, le relazioni sono fondamentali,seppur prediligano l’anonimato e la flessibilità, i turker non vogliono rinunciare a rapporti di lavoro rispettabili e a mantenere un rapporto professionalmente corretto. Chiedono una retribuzione che compensi equamente il loro lavoro. Salari adeguati, onestà nella valutazione del lavoro e pagamenti puntuali sono alcuni esempi. Migliore sarà l’offerta di lavoro, più il turker ricompenserà il datore di lavoro.
  1. I membri della Amazon Mechanical Turk (AMT) vedono l’attività di turking come un vero e proprio lavoro e sono motivati ​​principalmente dal potenziale guadagno.
  1. Seppur possa variare, il salario di un turker prevede una retribuzione mediamente bassa: lo stipendio più alto non supera mediamente gli 11.000-12.000 euro all’anno.
  1. I lavoratori turker aspirano a guadagnare almeno5-7 € /h. In particolare, i neofiti mantengono un profilo basso attraverso la richiesta di salari minimi in modo da aumentare la loro reputazione e il numero di contatti.
  1. Molti turker scelgono AMT perché non riescono a trovare un buon lavoro che sia regolare o solo perché hanno bisogno di ulteriori entrate. Alcuni sono costretti a lavorare da casa, altri si trovano in circostanze tali per  cui  l’attività di turking rappresenta la sola fonte di guadagno.

Per avere maggiori informazioni sullo studio, è possibile leggere un recente post di Martin sul blog crowdresearch.

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Xerox Europe

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